Reìla Tari

Personaggio di: Shinina

Nome: Reìla; il suo nome è una delle poche cose che ricorda del suo passato, prima della sua prigionia nel regno dei Tari. Il suo nome le venne dato dalla nonna, subito dopo la morte della madre per la fatica del parto. Non ne conosce il significato o il perchè di questo nome, sa solo che sua nonna lo canticchiava spesso qualunque cosa faceva.

Cognome: Tari non è il suo vero cognome. Questo infatti e il cognome del padrone che fino a cinque anni fa lei serviva. Venendo liberata ma conoscendo ben poco del suo passato, decise di tenerselo anche per ricordare quei giorni che comunque fanno parte della sua vita e l'hanno resa la persona che è adesso.

Sesso (M/F): Femmina

Anni : 19 (?)

Data di nascita: 26/12

Segno zodiacale: Sagittario _{Ascendente Cancro- Drago}

Capelli: Bianchi con lievi riflessi argentei, incredibilmente lunghi e voluminosi che riescono a superare i fianchi. Li lascia sempre sciolti, di rado li lega a casa o quando fa movimento, data la piega perfettamente liscia, senza mai una ciocca fuori posto.

Occhi: Belli, grandi e dalla forma allungata. Di colore blu magnetico; freddo come il ghiaccio ma tenero come la neve.

Carnagione: Chiara forse anche troppo, se non fosse per le piccole scocche rosate che ha nelle guance sembrerebbe sempre malata. Ovviamente la colpa non è sua, fin dalla più tenera età il suo corpo non è mai riuscito a farsi baciare dal sole. La sua terra natia, dal flash che ricorda, era fredda con perenni nevicate e nel regno dei Tari la maggior parte delle volte era rinchiusa in una cella o nelle sale del castello.

Peso: 57 Kg. Il suo corpo magro, riesce di tanto in tanto a mettere qualche chiletto nella pancia e nei fianchi ma la maggior parte delle volte in varie parti del suo corpo si riescono a intravedere le ossa. Non che non mangi e solo che durante lo sviluppo l'unica cosa che mangiava era pane raffermo, frutta e di tanto in tanto qualche pesce (ma doveva esserci qualche festa).

Altezza: A dispetto del suo peso, Reìla è una ragazza alta, 1.74m se non di più. Questa sua caratteristica che rende il suo fisico asciutto e slanciato e la sua particolare bellezza le ha permesso una vita "decente" rispetto alle altre schiave.

Segni particolari: Ha varie cicatrici nel corpo soprattutto sulla schiena e sulle cosce ed una al centro del suo petto ad X. Inoltre porta due marchi: una sulla scapola sinistra, il fiore di Iris, un marchio che a lei ed alle persone che le stavano vicino ricordava ciò che era, una schiava; il secondo è sotto l'orecchio, la sua forma è molto indecifrabile ma ai suoi occhi sembra un albero.

Altro:
Ha un portamento quasi regale, ogni suo movimento è fluido e composto: è una abitudine che ha preso nel suo soggiorno a Tari dove le si esigeva la perfezione. Come già scritto prima il suo fisico è molto asciutto e slanciato. Il collo è sottile e lungo e la forma del suo viso è a cuore con una piccola bocca rosata ed un naso all'insù. Il suo petto ben impostato da' uno slancio in più alla sua figura. Le braccia e le gambe sono lunghe ed affusolate; le braccia la maggior parte delle volte le tiene poggiate sul ventre mentre le gambe sia quando è seduto o quando è ferma le tiene incrociate, abitudine presa nella cella. La luce troppo intensa la infastidisce; ciò è dovuto a due fattori: il primo è il colore dei suoi occhi, per quanto il colore sia intenso, il suo freddo blu non riesce a sopportare il sole; il secondo fattore invece è dovuto al buio in cui ha vissuto. Rinchiusa in una cella, coccolata dalle tenebre il sole è un fattore completamente estraneo a lei.

Passioni e Hobbies:
Viaggiare è una delle sue più grandi passioni, non c'è persona al mondo che ami l'avventura più di lei in tutti i sensi: ama avventurarsi in zone inesplorate, in luoghi misteriosi per scoprire cose a lei sconosciute.
La sua seconda passione è il ballo. In realtà all'inizio non si è cimentata per piacere, le era stato ordinato. Ma dopo le prime note di musica dopo i primi movimenti venuti a lei naturali aveva capito che il ballo era una cosa che le piaceva, il ballo era una cosa che la faceva sentire libera, attraverso esso poteva esprimere ciò che voleva senza essere giudicata, frustrata o incatenata.
Ancora oggi balla per i stessi motivi, quando balla è felice e perciò quando può non perde tempo.
La sua terza passione è la natura, lei è la classica ragazza che si meraviglia per il sorgere del sole o per una forte tempesta. La sua vita, per quanto alle persone può sembrare triste e tragica, per lei è meravigliosa perchè nessuna le ha mai incatenato la fantasia e il suo spirito, per cui quando dalla finestra del castello vedeva un uccello volare in cielo per lei valeva una giornata di sacrifici. Ora ama fare passeggiate, col sole (tenendo basso lo sguardo), con la pioggia, con la tempesta, con la neve e con la nebbia; passeggia ed ammira le piccole cose che l'hanno sempre fatta stare bene.

Pregi: A dispetto di ciò che le è accaduto in passato, Reìla è una ragazza fantasiosa, audace, briosa, euforica, bizzarra e gentile, quando le persone la conoscono è come se l'avessero già incontrata in un’altra vita. Riesce a mettere tutti a proprio agio e questo l'ha sempre aiutata a conquistare con facilità la simpatia di chi le sta attorno. E' risoluta, perseverante, sensibile e percepisce molto le emozioni dell’ambiente che la circonda. Sa essere molto raffinata ed ha un carisma irresistibile. Al resto, poi, pensa la sua naturale creatività che le permette di comunicare agli altri con facilità i suoi pensieri e le sue idee.

Difetti: Ha il bisogno costante di sentirsi sicura, dovuto a ciò che ha vissuto in passato. Delle volte si mostra eccessivamente superba e calcolatrice ed è una persona fin troppo curiosa. Se si sente minacciata o si trova in una strana situazione parte all'attacco. Mai sfidarla, metterebbe in campo tutte le armi a sua disposizione senza badare alla scorrettezza. Se pensate che sia solo una ragazzina dolce ed innocente, come appare, allora vuol dire che non l'avete mai affrontata.
Ama: I misteri, la danza, le tradizioni e le storielle che raccontano gli anziani per far paura ai bambini, gli alberi e gli uccelli.

Odia:Le catene, la notte, il buio e tutto ciò che le può far ricordare alcuni ricordi, le persone deboli che maltrattano la gente solo per sentirsi più sicuri.

Cibo preferito: Tutti i tipi di brodi ben caldi.

Cibo odiato: Il pane raffermo ed il pesce bollito

Libro preferito: Le fiabe ma non quelle che finiscono col "e vissero felici e contenti" ma quelle che raccontano la realtà per quella che è, Rosaspina e la Sirenetta sono le sue preferite.


Gioielli/accessori/portafortuna: Sua nonna un giorno le regalo un anello molto semplice, non è di nessun metallo prezioso ne altro, la nonne le disse che fu costruito con il soffio di un drago da un Freddo. Al centro di esso c'è una piccola sporgenza tonda di colore bianco come i suoi capelli ed al centro di essa è disegnato un piccolo albero spoglio.
Le piacciono i cappelli, per cui li indossa per qualsiasi occasione. Di inverno ama mettere i colbacchi, quelli fatti col pelo e che ricoprono anche le orecchie. D'estate invece le piace indossare i cappelli di paglia con qualche bel fiore decorativo.

Magie/Incantesimi: C'è una filastrocca che da piccola cantava insieme ai suoi amici: "-Non ti avvicinare al sacro albero cose strane accaddero, niente aiuti avrai e la maledizioni avvererai... Non ti avvicinare al sacro albero se la scritta leggerai maledetto tu sarai!-" Sfortunatamente la curiosità di Reìla la costrinse ad avvicinarsi a quell'albero ed adesso lei è una ragazza maledetta. Tutto ciò che lei vuole o desidera si avvera ma solo se pagherà con qualcos'altro che abbia il medesimo valore.

Armi: Non possiede armi.

Abilità innate: Come la nonna, lei è in grado di parlare con gli animali. Scoprì questa sua abilità nel regno di Tari. Rinchiusa nelle segrete, attanagliata dalla solitudine, l'unico conforto di tanto in tanto era la compagnia dei topi. Fu così che un giorno le si avvicinò un topolino appena nato e parlandogli involontariamente scoprì che il topolino capiva ciò che diceva e lei allo stesso tempo capiva ciò che pensava il topolino.



Reìla non è nata ad Azuras, nè nella terra, la si potrebbe chiamare aliena. E' nata in un mondo parallelo di cui non ricorda il nome, l'unica cosa che ricorda di quel posto sono i fiocchi di neve che cadevano tutti i 400 giorni dell'anno, le pareti ghiacciate che limitavano il loro piccolo villaggio dal resto del continente, le risate dei suoi amici e la filastrocca che veniva cantata dai piccoli e dai grandi in modo che si imprimesse nelle menti dei bambini. Ricordava il calore della mamma, completamente diversa da lei (capelli castani ed occhi del color dell'oro), il sorriso della nonna e quando canticchiava mentre spazzava a terra il suo nome: ne sente ancora la voce rauca e dolce nella testa.
Come ogni notte la sua nonna le raccontava una storiella, c'era delle volte che le raccontava dei loro antenati, volte che le raccontava le storie del passati con draghi e cavalli alati come protagonisti e altre volte le raccontava le storie paurose dei Freddi o i maledetti. Reìla amava le storie dei Freddi perchè era incuriosita dal" l'albero in cui tutto ebbe inizio".
Un mattino, mentre raccoglieva le erbe per la nonna, nella fitta foresta che si trovava alle spalle del loro villaggio, si ritrovò davanti una strana ombra ed ovviamente incuriosita da essa cominciò a inseguirla. Inciampo, corse a perdifiato fino a dover scalare una piccola montagna ma alla fine giunse al cospetto dell'albero.
Reìla capì che quello era l'albero sacro dal paesaggio attorno a lei: al posto delle foglie sugli alberi crescevano strani vegetali dai colori sgargianti, al posto della neve dal cielo scendevano piccole gemme che sembravano caramelle una volta che toccavano il suolo, per non parlare degli animali: uno più bizzarro e bello dell'altro, c'era anche il cavallo alato di cui la nonna le aveva raccontato tante storie... Affascinata da quel luogo gli si avvicinò, e senza rendersi conto si trovò proprio difronte all'albero. Nella corteccia dell'albero c'era una parola scritta, una sola, che lesse nonostante la sua mente cantasse la "filastrocca dell'albero sacro".
Fu da quel giorno che lei divenne una maledetta o una Fredda. Fu costretta a non dover desiderare o volere più niente ma per una bambina della sua età questo fu impossibile.
Una notte, mentre la sua nonna era malata e sul punto di salire al cielo, lei espresse il desiderio: "Voglio che la nonna non muoia". Il desiderio si avverò ma il prezzo fu la sua libertà.
Il giorno seguente venne rapita, torturata e costretta a fare cose che non osa nemmeno ricordare. Fu venduta fortunatamente nel castello del regno di Tari, dove divenne la serva del principe più debole e viziato che si conosca.
Usò Reìla e i suoi poteri per uccidere, per diventare più ricco e per farsi notare dagli altri nobili. Usò Reìla come un oggetto inanimato, senza sentimenti e pensieri e Reìla quella sua maledizione cominciò a odiarla ma mai odio la sua vita.
Dopo 5 lunghi anni nel regno di Tari comparve un mostro. Sia Reìla che il Principe sapevano che lei poteva sconfiggerlo a patto che sacrificasse la sua vita ma il principe non voleva perdere il suo prezioso giocattolo ragion per cui decise di chiedere aiuto al popolo di Azuras. Arrivarono 2 giorni dopo un gruppo formato da 3 ragazzi e 2 insegnanti. Riuscirono a sconfiggere il mostro solo dopo la morte dei 3 ragazzi.
Reìla usò nuovamente i suoi poteri, desiderò di poter scappare insieme a quei ragazzi. Ovviamente il suo desiderio si avverò ma lei non seppe mai quale fu una parte del pegno che dovette pagare oltre la sua memoria perchè lo stesso giorno insieme ai due Insegnanti lei scappò dal suo mondo per venire ad abitare sulla Terra.
Ad Azuras aspettò la maggiore età in un piccolo orfanotrofio. Adesso ormai maggiorenne abita da sola in un piccolo appartamento pagato da un uomo sconosciuto ed è stato lo stesso uomo che iscrisse Reìla alla scuola di Azuras.